La Pittura

Giovanni Lomi nel 1937

Giovanni Lomi nel 1937

Nascere, abitare, vivere e crescere nella casa di un Artista è sicuramente un vantaggio per una persona che, nella propria vita, svolgerà la sua attività nel mondo dell’Arte; per questo motivo posso considerarmi un privilegiato. Già da bambino seguivo mio nonno nei suoi momenti creativi, sia all’interno dello studio posto dove abitavamo, sia nelle sue ex-tempore en plein air. Il continuo “assaporare” il piacere dell’osservazione, riprodurre attraverso tratti di carboncino e dolci pennellate, hanno fatto del sottoscritto un profondo conoscitore della pittura di Giovanni Lomi. Ricordo perfettamente luoghi e situazioni in cui molte opere sono state dipinte, ma anche dove furono esposte e, in molti casi, da chi furono collezionate. Mia guida in tutto ciò fu, per molto tempo, mio padre Federigo. Il percorso di vita di un Artista non differisce di molto da quello di un comune mortale, di conseguenza risultano determinanti le conoscenze della quotidianità, delle abitudini e delle motivazioni più profonde che solo un erede può conoscere per averle condivise. Sono queste le premesse per cui, ogni qualvolta mi trovo di fronte ad un’opera di mio nonno, posso riconoscerne in essa i “ segreti” ed i particolari più intimi della sua pittura.

Queste parole non vogliono portare ad un’analisi critica ed artistica, ma a qualcosa di più storico e profondo, che si addentra in una conoscenza personale e quotidiana della persona con cui ho trascorso la mia infanzia ed adolescenza e che vuole essere condivisa con quanti amano ed apprezzano l’arte di Giovanni Lomi.

Per quanto sopra detto e per la conoscenza degli stessi, gli Archivi Giovanni Lomi sono liberamente e gratuitamente accessibili.

Massimo LOMI