Biografia

Giovanni Lomi nasce all’Ardenza ( Livorno ) il 31 ottobre 1889 da Alessandro, uomo forte e robusto, e da Maria Bechelli, donna di ottima indole.
Rimane orfano a soli 6 anni e dopo un periodo in un istituto viene affidato ad una famiglia di contadini all’Ardenza: fa vari lavori ma viene preso dalla passione per il disegno e la pittura che diventa lo scopo principale della sua vita. Riceve consigli e incoraggiamenti da Adolfo Tommasi, esponente di rilievo tra i pittori toscani dell’ottocento.
Inizia il suo cammino artistico verso il 1918, tenendo la prima mostra personale a Firenze nel 1922: ne seguiranno oltre quaranta fino al 1969 quando a Milano alla galleria Ronzini si terrà la sua ultima  personale.

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Nel 1919 partecipa alla “ Permanente” a Milano con l’opera “ Vecchi scali livornesi” , da allora conterà oltre cento presenze ad esposizioni e rassegne di pittura.
Tra queste segnaliamo: Biennali Romane, Quadriennali di Torino, Primaverile Fiorentina, Concorso Stefano Ussi, Esposizione di Brera, Esposizione nazionale di Belle Arti, le Mostre del Gruppo Labronico, di cui era Consigliere.
Consegue numerosi premi e riconoscimenti: suoi importanti dipinti sono acquistati da Pinacoteche pubbliche italiane e straniere.
Già nel 1926 in una Mostra Ufficiale di Arte Moderna Italiana a Brigthon in Inghilterra, viene acquistatato dalla Municipalità della città il dipinto “ Verso il tramonto”  per destinarlo al Museo della città.

Lettera del Museo di Brighton

Giovanni Lomi coltiva però un’altra passione: dotato di una bella voce di baritono, si dedica con successo all’opera lirica. Un mondo dal quale trarrà ispirazioni e motivi culturali anche per la pittura.
Infatti Lomi fu uomo di cultura e partecipò, sempre con entusiasmo e vivacità, alla vita culturale in Toscana ed in altre regioni italiane, dai primi decenni del novecento fino agli ultimi anni di vita.
Viaggiò con frequenza fino agli anni cinquanta, in Italia ed all’estero: con particolare attenzione alla Svizzera, alla Francia ed alla Spagna; i dipinti sono a testimoniare queste esperienze.
Pittore di atmosfere e luci naturali studia attentamente ogni elemento compositivo senza indulgere ad abbellimenti superflui ma ponendo sempre l’accento sull’essenziale, in una sintesi formale e concettuale. Artista che esprime una parte significativa in quel vasto mosaico che è la Scuola Labronica del Novecento.

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Un’improvviso malore lo colse nel suo studio a Livorno il 9 giugno 1969 e la morte lo sottrasse all’Arte .